Giornata europea della musica: tre concerti al Gallenga e in Cattedrale

Cori e orchestra all’Università per Stranieri e in san Lorenzo per l’AGiMus

È stato anche un successo personale di Salvatore Silivestro, presidente AGiMus e Baiocco d’oro del Comune di Perugia, questa eccezionale due-giorni di musica iniziata venerdi pomeriggio con un duplice concerto al Gallenga e nel chiostro di san Lorenzo. Nell’aula magna dell’Università per Stranieri si sono esibite tre corali in un programma di ampia condivisione, con musica molto gradevole e perfettamente recepita dal folto pubblico presente. Dopo il saluto che l’assessore Varasano ha voluto indirizzare alle formazioni, il coro del’ateneo internazionale, “Voci dal mondo”, è entrato processionalmente intonando il piacevolissimo “Venga nel nostro coro” di Antonio Salieri, un piccolo canone che è anche un invito da partecipare alle sue esibizioni.

Sotto la direzione di Alberto Bustos si sono succedute melodie dal Laudario di Cortona, canzoni di Dowland e pagine tradizionali americane. Subito dopo la formazione del coro dell’Unitre-Università della terza Età ha dato vita alla sempre apprezzabile silloge di canzoni del passato da Gastaldon a D’Anzi, Kramer e Lama. La sapiente mano di Giuliana Milletti, con la fisarmonica di Roberto Cecchetti ha rievocato le atmosfere di motivi quali “Ma l’amore no”, “Mille lire al mese” e “Un bacio a mezzanotte”.

Un bellissimo ricordo di come eravamo noi italiani prima di essere toccati dall’effimero “benessere”. Chiusura poderosa col Coro Lirico dell’Umbria schierato in grande pavese. Selezione di “Cavalleria rusticana” in attesa dell’atteso appuntamento alla villa del Boccaglione. Direzione di Sang Hwang con Ettore Chiurulla al pianoforte col tenore Francesco Panni, la Santuzza di Paola Stafficci e la significativa presenza nei panni di Lola della giovane studentessa del Mariotti, Simona Cavorsi, discepola di Alessandro Zucchetti. Coro alle stelle con “Olezzano gli aranci” e la recita del “Regina coeli”, dove non si manca, a ogni ascolto di chiedersi quanto di padre Borroni il francescano di Assisisi ci sia in questa musica.

Un veloce spostamento nel chiostro laurenziano dove è già schierata, alle 19 e trenta, la formazione del Sandnes Kulturkole Ung Symponi, trenta giovani dai tredici ai venti anni, archi e flauti, secondo una prassi adottata da una scuola municipale di musica che vanta ben tre orchestre. Dirige validamente la docente di violino, Kjersti Nilsen, che concerta Grieg, Vivaldi e Mozart, prima di addentrarsi sul popolare col suggestivo canto di culla, “Byssan Iull” e guidare i ragazzi in filmografia di Morricone, Hurwitz e Moore. Rondini scatenate e musica emozionante in una sovrapposizione di sensazioni che ci accompagnano in questo solstizio appena valicato.

Senza pensare che stiamo per iniziare il conto alla rovescia verso il buio, la sera dopo siamo in Cattedrale, per un appuntamento molto atteso. Sulla’altare maggiore gli oltre settanta cantori delle università di Pisa e di Perugia, preparate dai rispettivi maestri, Stefano Barandoni e Oreste Calabria. Una formazione poderosa quella della città galileiana che ci ricorda le presenze sinfoniche e corali che negli anni ’90 apparivano anche nelle stagioni degli Amici della Musica. Questo polmone potente era sorretto dalla banda “Concerto musicale Morlacchi” di Cannara, il complesso guidato a scelte sempre più qualitative dal suo presidente Andrea Mercanti. Adottando una snella versione del giovane orchestratore, Davide Costantini, cori e banda hanno proposto una epocale esecuzione della Messa di Gloria di Puccini. Un modo solenne di celebrare il centenario in maniera originale rievocando la pagina con cui il maestro lucchese si presentò al mondo musicale: nella partitura sono molte la anticipazioni della sua futura sintassi, ma affiora anche un palese tributo alla dimensione corale del melodramma verdiano, con tinte accese e sanguigne, soprattutto in alcune righe del Gloria e in certi passi del Credo.

Belle le presenze solistiche del tenore Marco Mustaro e del nostro giovane baritono Matteo Mencarelli e veramente esemplare la direzione di Francesco Verzieri, in grado di condurre con plasticità i suoi fiati nel ricco tessuto sinfonico pucciniano. I giovani strumentisti hanno risposto con vera maturità, producendo una esecuzione scorrevole e armoniosa. I cori riuniti hanno evidenziato una polpa di spessore e non hanno mancato un attacco. Preparazione solida e coscienza di una presenza esecutiva di forte responsabilizzazione.

Il canonico don Fausto Sciurpa congeda tutti in attesa del festival organistico Laurenziano. Anche stavolta monsignor Arcivescovo non si è visto, una mancanza che addolora il pubblico della musica.
Stefano Ragni

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